ALTROVE – PILLOLA 5
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In questa quinta pillola desideriamo proporvi un breve viaggio nel cinema africano, in particolare qualche suggerimento di visione di opere dell’area subsahariana che tanto abbiamo a cuore.
Nel 2023 con l’uscita nelle sale di Io capitano di Matteo Garrone, grande successo di critica e di botteghino, improvvisamente attori ed attrici provenienti dal Senegal e dal Burkina Faso sono entrati nelle nostre platee e poi nelle nostre case.
Ma il cinema africano, di registi africani e con produzioni ed attori africani, è ben altra cosa e da tanti anni numerose istituzioni culturali italiane ne propongono gli autori e le realizzazioni.
Dagli anni ’80 il COE- Associazione Centro Orientamento Educativo di Milano (coefilm.org) propone la distribuzione in Italia di film africani e non solo.
A Roma si è arrivati alla decima edizione del RAFF – Roma Africa Film Festival (romafricafilmfest.it) che si tiene a luglio alla Casa del Cinema a Villa Borghese.
A Verona daanni e anni si tiene con successo il Festival del Cinema Africano (cinemafricano.it).
E anche a Bari si è arrivati alla trentatreesima edizione del Balafon Film Festival, per promuovere l’arte e la cultura africana e della diaspora nera.
Tanti siti da visitare, tante pellicole da cercare e vedere per iniziare a conoscere dall’interno le numerose culture che abitano il continente africano.
Noi, in un panorama tanto vasto, interessante, ricco linguisticamente e visivamente abbiamo scelto tre pellicole che negli anni abbiamo proposto con successo anche nelle classi delle scuole superiori.
KEITA!
L’heritage du griot
Keita! L’eredità del griot di Dani Kouyaté, è un film del Burkina Faso uscito nel 1995.L’eredità del griot rappresenta l’importanza della tradizione orale per la trasmissione della cultura e della storia dei popoli africani che vivono e sono vissuti a sud del deserto del Sahara.Il griot, ossia il cantastorie (ma nella tradizione mandinga dell’area occidentale d’Africa anche consigliere del re e precettore dei sui figli), è depositario dell’immenso potere della memoria e dell’annuncio, è l’incaricato della conservazione della storia e delle tradizioni, è archivio vivente che tramanda cultura e istruisce le nuove generazioni.
Nel film è rappresentato dall’anziano Djeliba che lascia un giorno il villaggio per recarsi in città, la sua missione è iniziare il giovane Mabo alla conoscenza di sé attraverso la storia dei suoi antenati.
I racconti di Djeliba sono avvincenti e carichi di magia al punto che Mabo inizia a trascurare la scuola. Intessuta nel film vi è la storia mitica di Soundiata Keita, leggendario fondatore dell’impero mandingo, splendido di gloria come in Occidente è stato Alessandro Magno.
Dani Kouyaté, appartiene ad una famiglia di griot ed è nato in Burkina Faso nel 1961; ha girato più di dieci pellicole e Keita! è il suo lungometraggio d’esordio in cui, nel ruolo del protagonista Djeliba, fa recitare suo padre Sotigui Kouyaté, considerato uno dei più importanti attori dell’Africa occidentale.
Due curiosità: Sotigui Kouyaté ha lavorato con Bertolucci ne Il te nel deserto nel 1990 ed è il coprotagonista del bellissimo film (che vi consigliamo di vedere assolutamente!) London River, girato nel 2009 da Rachid Bouchareb, e grazie al quale Sotigui vinse l’Orso d’Argento al Festival di Berlino.
Per conoscere l’epopea mandinga vi consigliamo il libro SUNDIATA, scritto nel 1960 dal grande storico guineano Djibril Tamsir Niane, e ristampato in Italia nel 1999 per i tipi di Edizioni Lavoro .
EN ATTENDANT LES HOMMESIn attesa degli uomini è un film-documentario del 2007 della regista senegalese Katy Lena Ndiaye.
Oualata è la città rossa all’estremo est del deserto della Mauritania.
In questa porzione di territorio, effimero baluardo contro le sabbie del deserto, tre donne praticano la pittura tradizionale decorando le mura delle case della città.
In una società dominata dalla tradizione, dalla religione e dalla volontà degli uomini, spesso assenti, queste donne si esprimono con una sorprendente libertà artistica e culturale anche a proposito della maniera di percepire la relazione tra uomini e donne.
Un lungometraggio pittorico, luminoso, intenso.
BLACK GOLD
Struggle for the Niger DeltaCon ORO NERO, battaglia per il delta del Niger, film del 2011 girato dal regista nigeriano Jeta Amata, torniamo prepotentemente in Nigeria, paese dalla storia e dal presente complessi, della cui letteratura ci siamo occupati nelle pillole 3 e 4 di Altrove.
Funzionari governativi corrotti e avide compagnie petrolifere sono i protagonisti di una storia intrisa di interessi e omicidi, ambientata sul delta del fiume Niger dove da anni operano le grandi multinazionali del petrolio.
Black Gold è un film epico sulla giustizia ambientale e sulla lotta al controllo delle scarse risorse petrolifere che il mondo necessita. Il regista Amata porta alla ribalta una problematica molto attuale e,ancor oggi, condizionata da notevoli interessi economici, monopolio di multinazionali e frange mafiose.
Straordinario il tentativo di creare una coscienza collettiva che preveda una ridistribuzione delle risorse attenta davvero ai bisogni della gente.
Sarebbe tanto piaciuto al nostro Ken Saro-Wiwa!
Quest’immagine qui sopra così colorata è il logo del FESPACO (fespaco.bf) il famoso Festival Panafricano del Cinema e della Televisione di Ouagadougou.
Per intuire la portata del fenomeno cinematografico del continente basti pensare che questa istituzione, ed il festival internazionale ad essa collegato, esistono in Burkina Faso dai primi anni ’70.
Un evento internazionale di altissimo livello per la promozione della cultura cinematografica africana a cui il Burkina Faso continua a lavorare nel segno della resilienza e della cultura della pace, nonostante oggi sia
sconvolto, insieme con il vicino Mali, dalla violenza djihadista.La prossima edizione si terrà dal 22 febbraio al 1° marzo 2025.
Il cinema africano è un macrocosmo ricco e sfacettato, riflesso di un continente enorme.
E’ riduttivo cercare di definirlo e ridurlo in pillole, come se volessimo facilmente definire e descrivere il cinema europeo!
Pensate che oggi Nollywood, l’industria cinematografica nigeriana, è la terza al mondo dopo Hollywood e Bollywood, con i suoi 2000 film prodotti ogni anno!
SPUNTI per la VISIONENoi diamo qui solo uno spunto e ci permettiamo di consigliarvi alcuni registi e film imperdibili dell’Africa occidentale, pellicole che in qualche modo hanno cambiato la storia del cinema non solo africano.Sembène Ousmane (1923-2007) scrittore e regista senegalese, uno dei più grandi e noti cineasti della cultura africana ma in realtà un grande maestro della settima arte a livello internazionale.Vi consigliamo la visione di:
La noire de… (La nera di…) del 1966, visibile anche su RaiPlay
Primo lungometraggio del regista, ritratto del disadattamento di una senegalese immigrata in Costa
Azzurra per fare la domestica.Camp de Thiaroye (Campo Thiaroye) del 1988
Film storico ispirato al massacro dei fucilieri senegalesi da parte dell’esercito francese dopo il loro ritorno
dalla seconda guerra mondiale nel 1944. Pellicola epica e tragica che ottenne il premio della giuria al Festival di Venezia ma non uscì mai in Francia a causa di motivi politici.Souleymane Cissè (1940) regista del Mali, di cui vi consigliamo:
Yeelen (Yeelen, la luce) del 1987
In un’Africa primordiale, tra i Bambara del Mali, maestri dell’arte della magia, il giovane Nianankoro, ribellandosi al padre, intraprende un viaggio iniziatico. Il film ha ottenuto il premio della giuria al Festival
di Cannes.Idrissa Ouedraogo (1954-2018) notevole e prolifico autore del Burkina Faso, di cui vi consigliamo:
Yaaba (Nonna) del 1989
L’anziana Sana, costretta a vivere sola in una capanna isolata ai margini della comunità poiché senza figli e senza famiglia, incontra Bila, dodicenne incurante delle tradizioni, e nasce una singolare amicizia.Samba Traoré del 1992, pellicola che vinse l’Orso d’argento al Festival di Berlino.
Samba Traoré torna al villaggio dopo aver vissuto a lungo in città. Ha fatto fortuna ed è generoso e pieno di iniziativa ma custodisce un segreto che tornerà a sconvolgere la sua vita.Idrissa Ouedraogo ha girato il bellissimo episodio 5 del film corale 11 settembre 2001, composto da 11 episodi uscito nel 2002, a fianco di altri grandi registi quali Ken Loach, Amos Gitai, Alejandro Inarritu, Mira Nair, Claude Lelouch.
Questa newsletter è parte del progetto COMUNICAZIONE SOCIALE realizzato con il contributo della Regione Liguria (L.R. 32/2007)
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